Il vero stato di grazia (per me)
Non so bene da dove iniziare, la giornata di oggi è iniziata in un modo ma non mi aspettavo di tornare a casa in serata così devastato emotivamente.
Non ho messo la sveglia oggi, mi sono ritrovato in tarda mattinata in un attimo, mi rilassa stirare la camicia con quel profumo Felce Azzurra che amo moltissimo, c’era il sole sparso qua e là, così dopo aver comprato la TV per i bambini arrivati dall’Ukraina nella Casa di riposo comunale Vittorio Emanuele mi sono detto, dai andiamo a Marina Piccola a vedere il mare.
Fin lì tutto bene, “Co senti Viviana così vi agganciate”.
Ed eccomi qua nella foto con la bellissima tv che ♥️Amelia♥️ grazie alle vostre donazioni ha regalato ma non immaginavo di li a poco di crollare di fronte a tale realtà.
Al mio arrivo sono stato accolto con amore e rispetto, uno dei ragazzini mi ha chiesto se fossi un “football player”, chissà chi pensavano fossi, io nel frattempo ammiravo i volontari e gli scout che si divertivano con i nuovi arrivati, che bella la solidarietà ♥️
Sono stato portato su nelle stanze, ho visto il loro nuovo mondo e dentro me immaginavo l’orrore che hanno lasciato nel loro paese e la sofferenza che possono avere dentro il loro cuore, ho cercato di resistere finché potevo, poi mi sono dovuto spostare perche non volevo essere inopportuno, ho iniziato a piangere isolandomi in una zona un po’ lontana ed ecco sbucare dal nulla un bambino, mi ha toccato per attirare l’attenzione, io lo guardavo con la faccia gonfia e le lacrime agli occhi e mentre gli accarezzavo la testa lui con gli occhi chiari mi sorrideva, aveva le pantofole con gli unicorni e mi parlava nella sua lingua, io ovviamente non capivo ciò che diceva ma la gioia che aveva dentro mi apriva ancor di più gli occhi, lui in quel momento era lì per consolare me😓.
Quando sono andato via mi sono dovuto fermare con la macchina per piangere, ho continuato poi a farlo ininterrottamente mentre andavo verso Villa Tecla, e per fortuna ad aspettarmi c’era Enrica, perché sennò in quel momento non so come avrei fatto, sono esploso in lacrime e ho finalmente razionalizzato quale sia il significato di tutto quello che sto vivendo, perché mi sento così lontano da tutto che lo stato di grazia che sento non sta portando quella felicità quotidiana che tutti cercano, ma la sofferenza che percepisco intorno a me, la sofferenza che ti sconvolge perché vedi come stanno gli altri.
Oggi ho capito che lo stato di grazia vero è quando riconosci il male intorno, il dolore degli altri, quando un bambino che dovrebbe essere disperato ti sorride fissandoti negli occhi come per volerti dire che va tutto bene.
E ha ragione lui così piccolo, va tutto bene.
Così mi sono messo a disposizione dei volontari a Villa Tecla, ho visto il grande lavoro fatto nell’attesa dei nuovi arrivi, in quel luogo scorre molto amore!
Su ogni letto preparato con cura c’è un pupazzo, e mi sono immedesimato, se ci fossi stato io al posto loro, o se tra quei bambini ci fosse stata ♥️Amelia♥️, magari portata via mentre il suo papà restava lì a combattere una guerra stupida, chissà se mai la rivedrò, chissà se questi bambini ritroveranno il loro papà e la loro mamma.
Vi prego pensateci, immaginate per qualche secondo di dover guardare i vostri figli allontanarsi su un pullman, immaginate come loro vedrebbero voi mentre si allontanano e vi guardano da dietro un vetro con le lacrime agli occhi, la sentite la sofferenza? Ecco, moltiplicatela perché la state solo immaginando.
Adesso vi chiedo con tutto il cuore di portare con voi questa sofferenza, di non esitare a dare una mano a prescindere dagli impegni che avete, portate quella sofferenza con voi e accoglietela, il vostro stato di grazia sara tale quando sentirete il dolore degli altri come il vostro, io posso finalmente dire di essere in uno stato di grazia, perché sento tutto e ho la fortuna di accogliere l’amore di un bambino che fino a pochi giorni fa viveva lontanissimo da me ma oggi mi ha riconosciuto subito.