NAKBA 2025, il nuovo moderno orrore di Israhell.
Ti svegli la mattina e pensi che i tuoi problemi e i tuoi dolori siano qualcosa di grande.
Poi ti accorgi che se apri il telefono o accendi la tv o apri un giornale, vedi solo distruzione e morte, senza contare le altre guerre e tragedie del mondo, davanti a tutti noi si sta consumando la nuova NAKBA di Israele nei confronti del popolo palestinese, una storia che si ripete dopo il 1948 ma è una persecuzione che in realtà è iniziata nella seconda metà dell’800, e da allora ad oggi tutto nel segno dei loro interessi economici, perché sebbene non abbiano mai avuto una terra natia, pur sparsi nel mondo, sono sempre stati bravi a fare soldi.
Non è una guerra, perché una guerra si fa con due o più eserciti, la Palestina esercito non ne ha.
Il 7 ottobre è stato pianificato con cura dal governo israeliano, bisogna ricordare che Netanyahu già in passato finanziò hamas e curiosamente quella notte venne dato un ordine ai militari di pattuglia affinché non facessero il turno di guardia proprio nel varco dal quale passarono i cosiddetti terroristi, strano vero? Bisognava creare un pretesto, e ci hanno creduto tutti, perché è chiaro che questo non è il tentativo di combattere hamas, perché se avessero voluto li avrebbero presi tutti da tempo senza uccidere i civili né bombardare altri stati.
Non è il tentativo di liberare degli ostaggi, sempre che siano ancora vivi, perché saprebbero benissimo come liberarli.
È un genocidio, uno sterminio.
È la nuova NAKBA.
Per me sono tutti assassini, da Netanyahu fino all’ultimo dei militari sul campo, e ritengo complici e colpevoli tutti quei governi, compreso il nostro, che avrebbero potuto fermare questo orrore e non l’hanno fatto.
Non ci sono giustificazioni.
Chi ha il piacere di condividere e sostenere lo faccia, gli altri benpensanti che non si azzardino a scrivere mezza riga perché non darò nessuna possibilità di confronto, esattamente come per il popolo palestinese, nessuno sta dando loro una possibilità, tutto nell’immobilita più vergognosa.