Consiglio Comunale

Sicurezza in mare: prevenzione, regole e verità, non slogan né personalismi.

Nella seduta di mercoledì 6 agosto il Consiglio Comunale ha approvato l’ordine del giorno sulla sicurezza in mare presentato dal nostro gruppo di maggioranza, documento di cui sono stato il primo firmatario. Un atto politico che non nasce da esigenze personali, né tantomeno da capricci estivi, ma da un principio che dovrebbe essere condiviso da chiunque abbia a cuore la tutela della vita, perché la sicurezza non si improvvisa, si costruisce con regole chiare e controlli efficaci, ma sopratutto con la prevenzione.

Durante il dibattito però qualcuno dei colleghi ha evidenziato che non risultano incidenti nel tratto di mare interessato dal documento, ovvero tra Marina Piccola, passando per la Sella del Diavolo fino ad arrivare alla Torre del Prezzemolo, e quindi? Siccome non ci sono stati incidenti possiamo fregarcene delle regole perché tanto fino ad ora non è successo nulla? no direi di no, e non basta dire che “io non ricordo a memoria d’uomo di un incidente in mare…fortunatamente”, e ancora “…è un dato che ci fa capire che chi sta in mare rispetta le regole”.

No, mi dispiace per il collega ma si chiama “fortuna”, e se ancora non è successo nulla a nessuno lo dobbiamo solo all’universo, perché il fatto che non ci siano stati incidenti non significa che si stiano rispettando le regole, ed è molto pericoloso infilarsi in quelle insenature con la gente scesa in acqua dagli stessi gommoni, perché quando l’elica di un gommone falcia un corpo umano, non c’è rimedio, non c’è cura, non c’è retorica che tenga.

La prevenzione è l’unica strada.

E chi conosce davvero il mare, chi lo vive ogni giorno come me, sa bene quanto sia sottovalutato il rischio che si corre quando le regole vengono ignorate.

Il nostro ordine del giorno chiedeva semplicemente che vengano intensificati i controlli per garantire il rispetto delle normative vigenti. Normative che non sono nuove, né ambigue: l’ordinanza del 1987 vieta la sosta e il transito entro 50 metri dalla costa nel tratto tra Marina Piccola e la Torre del Prezzemolo, in quei 50 metri non ci può stare nessuno, né un bagnante, né un nuotatore esperto, né un canoista né un turista che approda con il suo, nessuna imbarcazione ovviamente.

A questo si aggiungono le normative regionali e nazionali che impongono il divieto di avvicinamento entro 100 metri dai costoni rocciosi e 200 metri dalle spiagge, se poi nella fattispecie i famosi faraglioni dietro la Sella sono considerati “costa” allora le barche dovrebbero stare ancora più al largo.

Detto questo, se un bagnante o canoista non puo stare entro 50 metri dalla costa interdetta e le barche hanno l’obbligo di distanza di 100 metri, si crea un corridoio differenziale di 50 metri, uno spazio tra 50 e 100 dove è consentita la balneazione e il transito di mezzi NON a motore. I natanti, non ci possono entrare.

Punto.

Eppure, ogni estate in quella zona della Sella del Diavolo e dintorni, si assiste a un far west nautico, con imbarcazioni che ormeggiano ovunque, che transitano a velocità assurde, che ignorano ogni limite e come se non bastasse chi prova a far rispettare le regole viene accusato di incoerenza, ti mandano a quel paese nel pieno della loro ignoranza e maleducazione.

Qualcuno ha dunque insinuato che io predichi bene e razzoli male.

Peccato che non abbia fatto i conti con l’oste. Io le regole le conosco, le rispetto e le difendo. E chi mi accusa lo fa perché gli è sfuggito qualche particolare, il primo è che io sono Corrado Sorrentino, sminuire così la mia migliore professionalità è quasi offensivo.

Ma non è questo il punto. Il punto è che la sicurezza non è un’opinione, è una responsabilità. E io, quella responsabilità, me la prendo fino in fondo, senza scusanti.

Ho dovuto rispondere per spiegare quale sia il particolare sfuggente.

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