“Meanjack” – Dichiarazione di conio del termine.
Il termine Meanjack è stato ideato e coniato da me, Corrado Sorrentino, autore e comunicatore civico, per descrivere una dinamica retorica e manipolatoria ricorrente nel dibattito pubblico contemporaneo.
Definizione:
Meanjack indica l’atto di dirottare il significato di un discorso, attribuendo all’interlocutore intenzioni mai espresse, al fine di incastrarlo in una narrazione ostile, polarizzata o ideologicamente strumentale.
Il termine nasce dalla fusione delle parole inglesi meaning (significato, intenzione) e hijack (dirottare), e rappresenta una forma deliberata di distorsione retorica, distinta dalla semplice incomprensione o dalla replica polemica.
Contesto d’uso:
Il neologismo è stato introdotto oggi, martedì 30 settembre 2025 alle ore 00.50 all’interno di una riflessione pubblica sull’etica del confronto, la dignità del pensiero complesso e la necessità di strumenti linguistici capaci di smascherare le tecniche di manipolazione discorsiva.
Può essere utilizzato come sostantivo (“questo è Meanjack”) o come verbo (“stai meanjackando il mio pensiero”), ed è applicabile in ambito civico, istituzionale, giornalistico, educativo e comunicativo.
Paternità e tutela:
La paternità del termine è attribuita al sottoscritto Corrado Sorrentino, che ne ha definito il significato, il contesto e l’intento etico.
La presente dichiarazione ha valore di tracciabilità pubblica e può essere accompagnata da ulteriori strumenti di tutela, quali:
– registrazione del marchio verbale presso enti competenti (UIBM, EUIPO, WIPO)
– deposito del contenuto presso servizi di timestamping digitale (Patamu, SafeCreative)
– citazione del conio in articoli, post, interventi e contenuti editoriali
Finalità:
Coniare Meanjack significa dare un nome a una pratica di distorsione dei pensieri e concetti espressi, diffusa e spesso invisibile. Significa difendere il diritto alla parola non incastrata e al pensiero che non si lascia deformare.
È un invito alla responsabilità, alla precisione, e alla dignità del confronto senza strumentalizzazione.