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Fermiamoci e pensiamo al valore della vita.

Difficile trovare le parole giuste per iniziare a scrivere perché è talmente grande il vortice di pensieri che vorrei esprimere che non so davvero da dove cominciare, quello che so è che ho la percezione di questo male generalizzato intorno a noi, e lo sento così forte che davvero non mi capacito come l’essere umano stia decadendo così tanto e così velocemente, nell’espressione più profonda della cattiveria e inconsapevolezza.

Iniziando dalle guerre o conflitti noti e meno noti, in Afghanistan come la guerra civile in Myanmar, Russia e Ukraina, il conflitto in Sudan e la ben nota guerra israelo-palestinese, passando poi per le stragi nei centri commerciali o nelle scuole, nelle ultime settimane abbiamo assistito a padri di famiglia che uccidono mogli e figli per poi suicidarsi, bambini che perdono la vita sotto una porta di calcio per la disattenzione di chi dovrebbe mettere in sicurezza le strutture, abbiamo visto una giovanissima mamma seppellire ben due volte i suoi figli appena nati, che dire poi degli adolescenti che uccidono altri adolescenti per un amore non corrisposto o adolescenti che uccidono donne solo per vedere cosa si prova, che dire della ragazzina che pochi giorni fa ha accoltellato un compagno di classe ero di aver fatto la spia, e ancora non meno importanti assistiamo scene in cui gli uomini massacrano gli animali per gioco, ragazzini che lanciano piccoli gatti nel vuoto per un pugno di like nei social e altri che torturano altrettanti gatti infilzandoli con gli stecchini fino a farli morire.

È come un mondo impazzito in cui tutti sono contro tutti, sopratutto contro i più deboli.

Trovo tutto questo agghiacciante, come una malattia mentale chiamata inconsapevolezza che porta ciò che resta di un essere umano a determinare la vita o la morte di qualcun altro ignorandone la grandezza, della vita intendo.

La società moderna fa sempre più pena, non si tratta più di ignorare l’importanza delle cose in termini generali, ma si tratta di comprendere quale sia la grandezza del dono più grande che abbiamo, la vita.

Ho provato in tutto questo periodo sensazioni dolorosissime, ho sofferto al punto tale che per non rivivere il mio stesso lutto e proteggermi sono uscito da ogni cosa, i social prima di tutto dove l’odio prevale e tutti si sentono in diritto di poterti appellare come meglio credono, le testate giornalistiche fanno numeri parlando di morte e sofferenza fomentando odio per le ingiustizie da loro palesate, non esiste più un TG che non parli di tragedie.

Questa è la breve cronaca di una società moderna in cui la vita degli altri non ha più valore, una società fatta non di persone ma di bestie che non provano nessuna emozione nel togliere la vita a qualcun altro e laddove si hanno delle responsabilità il primo pensiero è quello di giustificarsi per non pagarne le conseguenze.

Si uccide, si fa del male, si offende sia fisicamente che verbalmente, salvo poi chiedere scusa, quando ormai il danno è fatto.

Non so se mi sono espresso nel modo giusto o come avrei voluto, ma se stai leggendo ti chiedo di fermarti, di pensare alla vita e al suo valore, di cambiare per quanto possibile ogni tuo atteggiamento che possa portare sofferenza in questo mondo, trasformando le energie negative in positive per il bene comune, della vita appunto.

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