Chiara e Cecilia, madre e figlia nell’abisso dei record! (Due Matte!)

Ci sono giornate che, per chi ama lo sport, restano impresse nel cuore.
Per me il 20 luglio è sempre stato un giorno speciale, lo dedico a mia figlia.
Ma quest’anno, questo 20 luglio 2025, ha assunto un significato ancora più profondo.

A San Nicolò di Riva del Garda è accaduto qualcosa di straordinario, Chiara Obino, apneista cagliaritana, già pluricampionessa, azzurra e primatista mondiale, ha firmato l’ennesimo capolavoro della sua carriera, immergendosi fino a -93 metri in assetto costante con monopinna. Un nuovo record del mondo, un’impresa che non ha bisogno di troppe parole, ma solo di ammirazione.

Eppure, la meraviglia non finisce qui. Nella stessa manifestazione, il campionato nazionale, sua figlia Cecilia, appena 16 anni, ha conquistato il titolo nazionale juniores nella specialità con due pinne. Una madre e una figlia che condividono lo stesso mare, la stessa passione, lo stesso talento. Due percorsi sportivi diversi ma uniti da un legame che va ben oltre la disciplina: è sangue, amore, rispetto, ispirazione reciproca.

Per un genitore, atleta di alto livello, con figli che seguono le sue orme, certe emozioni sono più uniche che rare. È come vedere il proprio cuore battere dentro un altro corpo, sotto lo stesso cielo d’acqua, dentro la stessa profondità.

Io, che vivo lo sport sardo in maniera profondamente emotiva, non posso che essere colmo di gioia e gratitudine per questi esempi. Dopo aver scritto nella notte tra sabato e domenica delle imprese di Marcello Guidi ai Mondiali di nuoto in acque libere, oggi mi trovo a raccontare le meraviglie delle di Chiara e Cecilia, cagliaritane di Cagliari!!! 😉

A Chiara e Cecilia va il mio abbraccio più sentito. Non solo per ciò che hanno fatto, ma per ciò che rappresentano, lo sport che unisce, che educa, che trasmette, che si vive insieme. Un patrimonio d’amore e fatica, che arriva fino agli abissi più profondi per poi risalire verso la luce.

Grazie, non dimenticate, cagliaritane!