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BASTA CON L’ANARCHIA IN MARE!

Ogni estate, puntualmente, la scena si ripete, natanti di ogni tipo, gommoni, moto d’acqua, barche private e a noleggio che invadono senza scrupolo le acque della nostra costa, arrivando a pochi metri dalla battigia, violando ogni regola, ogni buon senso e ogni principio di sicurezza.

Tra Marina Piccola, la Sella del Diavolo e Calamosca, il mare diventa un caos pericoloso, dove chi si muove con rispetto, come chi pratica il nuoto, il sup , la canoa, o qualsiasi sport acquatico e a vela, si ritrova accerchiato da imbarcazioni che non dovrebbero neppure essere lì.

Le normative parlano chiaro:

👉 Art. 29 del Regolamento di Esecuzione al Codice della Navigazione (D.P.R. 328/1952): è vietato navigare a meno di 200 metri dalle spiagge e 100 metri dalle coste rocciose.

👉 Art. 1175 del Codice della Navigazione: obbliga tutti i conduttori di imbarcazioni a rispettare tali distanze.

👉 L’Ordinanza di Sicurezza Balneare 2025 della Capitaneria di Porto di Cagliari (in vigore dal 17 maggio al 21 settembre) conferma questi limiti e ne introduce di aggiuntivi.

🚫 E non basta: in tutto il tratto compreso tra Marina Piccola e il ristorante La Paillotte, è in vigore il divieto assoluto di avvicinamento nei 50 metri dalla costa.

Questo divieto è motivato da un serissimo rischio di crollo dei costoni rocciosi, come già accaduto in passato nella zona della Sella del Diavolo.

In quell’area:

❌ È vietato l’avvicinamento e la sosta per tutte le unità a motore;

✅ È consentita la transizione, comunque oltre i 50 metri solo a nuotatori, canoe e sup, ovvero mezzi non a motore.

Eppure, ogni giorno, decine di infrazioni vengono rilevate, e altrettante sfuggono ai controlli per mancanza di mezzi, perché numericamente parlando le motovedette pur operative a pieno regime non riescono a sanzionare le centinaia di imbarcazioni fuorilegge.

Ma qui non parliamo solo di multe.

Qui parliamo di:

🚷 persone in pericolo, costrette a nuotare tra barche ormeggiate;

🐚 fondali devastati da ancore buttate a casaccio;

🌊 ecosistemi distrutti;

Cagliari ora è una città che deve fare i conti con il rischio di frane e crolli in zone interdette, mentre c’è chi continua a fare finta di niente.

La spiaggia non è un porto. Il mare non è tuo. La libertà non è fare ciò che vuoi a scapito della sicurezza degli altri.

E tutti i cittadini e le cittadine hanno il diritto di godersi il mare in sicurezza come il mare ha il diritto di essere rispettato.

🔴 Non aspettiamo la tragedia.

⚠️ E non venite a dire che “il Comune non fa niente”, o che “la Guardia Costiera non controlla”.

Le normative che avete appena letto esistono, sono in vigore, sono chiare. Basterebbe semplicemente rispettarle, e nessuno si lamenterebbe di nulla.

Il Comune sta facendo ciò che è tenuto a fare. La Guardia Costiera va elogiata per il lavoro continuo che svolge, sanzionando quotidianamente decine di persone.

Ma poi succede l’incredibile: le stesse persone sanzionate, dopo essersi allontanate, tornano nello stesso punto come se nulla fosse, convinte che, avendo già preso la multa, possano continuare a violare la legge impunemente.

Questa è la vera follia! una totale inconsapevolezza dei pericoli, una maleducazione radicata, una drammatica povertà culturale.

Non è colpa di chi controlla. È colpa di chi non capisce, non vuole capire, o peggio ancora se ne frega.

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